Roma – Spazio Monumentale di S. Salvatore in Lauro, aprile/maggio 2008, a cura di Gabriele Perretta
Fotografo ormai affermato in Italia ed all’estero, Giorgio Cutini si esprime principalmente attraverso immagini sintetiche e scarne, che hanno per oggetto il mondo naturale circostante. La sua fotografia è mediazione culturale, espressione soggettiva di concetti universali e il suo pensiero è rivolto alla ricostruzione di memorie e ombre grafiche di paesaggio. Non c’è un diretto rapporto con l’umano nelle foto di Cutini, ma tutte le tonalità del colore che esse esprimono rappresentano un morbido landscape design. Rendendo uniforme gli oggetti e i luoghi filmati, e riprendendo in dettaglio e in sequenza l’immagine, la visione di Cutini è sottoposta ad una dimensione nascosta di tagli e di segni particolari. La cifra artistica di questa fotografia fa da cassa di risonanza alla memoria di un uomo in viaggio nel mondo, caricando di un senso nuovo il viatico della sua attenzione e della sua predisposizione. Lo sguardo insistente sui “siti specifici”, impugnando la macchina da presa, si dibatte in un
“ corpo a corpo” che arresta i dettagli di un linguaggio naturale e le immagini divengono
“ intensità astratte”. Cutini, seguendo la linea d’orizzonte, cerca di tirar fuori il dettaglio come interiorità del luogo, per “ rincorrere il tempo di un compimento”.