Milano ARTESTUDIO 26, dal 3 Febbraio al 3 marzo 2016, a cura di Carlo Franza.
Il giorno e la notte, la luce e il buio, il sorgere della luna, lo scorrere dell’acqua, tutto sotto lo sguardo nostro, e del fotografo in questo caso, si muove in tempi e momenti “già stati”. Ogni cosa mostra simultaneamente il doppio volto della vitalità e della rovina, e non più opposizione vita/morte ma uno stato di circolarità vita-morte.
Nelle immagini o meglio negli scatti d’autore di Giorgio Cutini emerge la potenzialità narrativa, avvolta in un tempo senza tempo. Natura, paesaggi, architetture, il mondo e la storia esibiscono un tempo circolare estensibile all’infinito. Gli scatti di Cutini sono frammenti del tempo, sono un momento originario e creativo, infrangono il corso del tempo, spaziano fra tempo biologico e tempo della storia; tempo dell’io e tempo dell’opera coincidono ed è qui che le circostanze aprono gli spazi dell’immaginazione, il racconto dello scorrere inesorabile.